È stato un tamponamento sulla Casilina a portarcelo via. Tornava a casa da una riunione all’università, per lui la seconda casa in una vita dedicata all’insegnamento, alla ricerca scientifica e all’impegno sociale. Un maestro per molti di noi. Di “Italia Libera” è stato fino a ieri una colonna portante dell’intero edificio editoriale, con i suoi articoli e i tanti progetti messi a fuoco insieme dietro le quinte. Una perdita irreparabile per noi, per il movimento ambientalista italiano, per la politica. Una grande perdita anche per una sinistra sclerotica chiusa ancora in un recinto programmatico inadeguato a combattere le battaglie del nostro tempo. A cominciare dalla crisi climatica di cui è stato fra i primi ad occuparsi anche attraverso le sue ricerche scientifiche. Con le sue battaglie parlamentari ha saputo comunque realizzare obiettivi molto rilevanti. Di tutto questo parleremo nei prossimi giorni. In un dolore straziante ci stringiamo ora al figlio Luca e ai suoi amati nipoti
◆ L’editoriale di IGOR STAGLIANÒ
Scrivo con un nodo alla gola, pensando alla grande perdita che, in un colpo solo, ci priva — priva noi e l’Italia d’oggi — di acume scientifico, impegno sociale e intelligenza politica. Superiori, queste ultime due sue qualità, a quanto gli è stato riconosciuto pubblicamente in un ventennio di battaglie anche parlamentari. Fra tutte, l’insediamento e la presidenza della prima Commissione bicamerale d’inchiesta sulle Ecomafie per far luce sui delitti contro l’ambiente, il territorio e il mare. Propositivo e concreto, forgiato nell’ambientalismo scientifico di cui è stato protagonista indiscusso dando vita al movimento antinucleare italiano, fu severissimo e intransigente nei confronti degli “estremisti parolai” che, sciaguratamente, affossarono l’esperienza riformistica dell’Ulivo. Nella quale i Verdi — che Massimo contribuì a fondare in modo determinante con Alex Langer alla metà degli anni Ottanta — riuscirono a far lievitare contenuti e provvedimenti legislativi che hanno lasciato il segno: dai parchi naturali alle energie rinnovabili, dalla gestione dei rifiuti alla chiusura del capitolo fallimentare dell’energia atomica in Italia. È un protagonista, quello che abbiamo perso, di cui, sapendolo ascoltare, avrebbe potuto beneficiare una sinistra sclerotica chiusa ancora in un recinto programmatico inadeguato a combattere le battaglie del nostro tempo, a cominciare dalla crisi e dalla conseguente giustizia climatica.
Di tutto questo — e di altro ancora — avremo modo di ragionare e scrivere nei giorni a venire. Oggi siamo affranti da un dolore acutissimo, pensando alle sofferenze patite mentre veniva soccorso sulla Casilina e trasportato all’ospedale. Momenti oscuri e terribili, attraversati forse da un bagliore di luce per la sua amatissima Adele, persa qualche mese fa. Assistita da lui con tenera dedizione quotidiana e con i racconti che le scriveva negli ultimi suoi mesi di terapia, pubblicati sulle nostre pagine con un nom de plume, e raccolti in un volumetto che Massimo mi chiese il mese scorso di presentare e che avrebbe voluto regalare ai suoi amici questo Natale. Che ti sia lieve la terra, amico mio carissimo, grande maestro di tanti di noi. Mentre ci stringiamo con affetto al figlio Luca e ai suoi amati nipoti. © RIPRODUZIONE RISERVATA