Col ruvido linguaggio marziale che gli è consono — sottigliezza politica e pensiero complesso non abitano lì —, la presidente della Commissione europea, dopo mesi e mesi di marginalità assoluta, ha battuto il suo colpo. L’equilibrio che ha retto l’Europa per ottant’anni è andato in frantumi in poche settimane e Von der Leyen scodella sulla tombola del mondo il suo numero pigliatutto: 800 miliardi di euro. Per riarmarci. Sembra di rivederla nuovamente alle prese con i vaccini Pfizer e i conseguenti miliardi al seguito (di dollari, dosi, messaggini whatsapp top secret o cos’altro abbiate capito…). All’armi, all’armi! E fuori vincolo di bilancio: la frugalità nordica evaporata. Facciamoci allora qualche domanda prima di decidere quale bandiera impugnare in piazza. Tra la proposta iniziale di Michele Serra (e di “Repubblica”) e i propositi di Ursula, qualcosa s’è già consumato…
◆ Il commento di ALFREDO T. ANTONAROS
L’Europa è oggi rappresentata, a livello mondiale, da una Ursula von der Leyen che, per tre anni di guerra in Ucraina, mai ha preso in considerazione qualsiasi ipotesi di soluzione diplomatica, incoraggiando solo Zelensky a demolire la Russia. È la stessa von der Leyen che oggi parla della «minaccia ai confini», del bisogno di una «maxi ricarica» di armamenti, della necessità di miliardi di euro da trasformare in cannoni, della necessità di comprare e fabbricare missili e non scuole e ospedali. Il richiamo di Serra e di Repubblica non potrà dunque che legittimare, visto che nella nebbia non emerge altro, queste spese per gli armamenti e la nascita di una fantomatica armata europea da legare ad una Nato ancora più guerrafondaia.
Si dice che non esistano alternative. Ci raccontano che Trump vuole separare la Russia dalla Cina. Quello che è certo è che Trump ha invece separato America ed Europa e che quest’ultima non sa fare altro che riarmarsi per sostituire l’apporto militare che pare gli Usa non daranno più per impedire alla Russia di invaderla. Nessuno, tantomeno Trump, sa se la Russia — da sola o con la Cina — abbia in programma di invadere l’Europa. È invece sicuro che Russia e Cina sono due nazioni solide, ognuno con una propria indipendente struttura sociale, economica, finanziaria, militare, linguistica. Hanno, in breve, una solidità che, per fare una guerra, è basilare. L’Europa non ha nemmeno un sistema d’armi comune agli eserciti (27 o giù di lì). Non ha una lingua comune che consenta, tanto per fare un esempio, ad un ministro della Giustizia di leggere e capire cosa sia scritto in un documento ufficiale della Corte penale internazionale.