◆ Il commento di MASSIMO SCALIA
► Biden arriva nel Vicino Oriente, dopo un’azione tout azimut del Segretario di Stato Blinken, con l’obiettivo di ritardare ulteriormente l’invasione da terra di Gaza e dissuadere al tempo stesso l’Iran da un’estensione del conflitto, ferma restando la difesa dello Stato d’Israele come punto irrinunciabile. Una missione di deterrenza che, qualunque ne sia il risultato, conferma gli Usa come potenza egemone nel teatro del Vicino Oriente dopo che Barack Obama vi aveva malaccortamente tolto mano. Benché la missione di oggi, nonostante l’intenso lavoro diplomatico di Blinken, avvenga nella più tragica delle circostanze a poche ore dal missile sull’ospedale di Gaza City ieri sera. Una strage che incendia il mondo arabo e fa saltare l’incontro cruciale del presidente degli Stati Uniti ad Amman con il re Abdullah II di Giordania, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas). A meno che Joe Biden non ottenga da Netanyahu un improbabile cessate il fuoco sempre più urgente.
L’auspicio “Stati Uniti-Unione Europea, uniti nella lotta” si è presto trasformato in cenere. Chissà cosa avevano da fare la Commissione europea e i massimi esponenti della Ue – dalla Von der Leyen, alla Metsola, a Michel e a Borrel, tanto per fare nomi – per non tentare almeno un analogo protagonismo, proprio mentre in Francia e in Belgio si riaccendevano i fuochi di un sottovalutato terrorismo à la carte. Non è bastato farsi soppiantare da Erdogan, che si è proposto più volte come mediatore per la guerra in Ucraina, ottenendo almeno una volta via libera per le navi del grano verso i Paesi più affamati? La Commissione Europea, i vertici della Ue, sembrano animati da una sorta di cupio dissolvi, che traduce in politica generale i peggiori sovranismi che animano alcuni staterelli. Già, ma gli Stati che contano di più e che sono eredi, onestamente indegni, dello spirito di Ventotene, che cosa propongono che non sia il delegare agli Stati Uniti non solo le politiche militari ma anche la politica “politica”?
Che cosa racconteranno i partiti, restando nel nostro orticello, alle sempre più vicine elezioni europee? Che siamo cittadini Ue accomunati dall’indifferenza e dalla subalternità? Accomunati a una Unione Europea, da questo punto di vista sempre più italianizzata. Un’ignavia, quella degli esponenti Ue, che dimentica che limitarsi a buone parole e buone intenzioni vale, in questi tremendi frangenti, come girare la testa dall’altra parte. Può sembrare ridicolo, però accogliere l’appello di change.org è almeno un palliativo per la frustrazione https://www.change.org/p/chiediamo-un-intervento-deciso-dell-unione-europea-per-la-pace-in-palestina © RIPRODUZIONE RISERVATA