Nella città-simbolo della rivoluzione industriale italiana, prende il via la seconda edizione del Festival Internazionale dell’agricoltura in una location inattesa e sorprendente. Al Circolo dei lettori, cuore pulsante della cultura cittadina, si alterneranno per quattro giorni ricercatori, consumatori, docenti universitari, operatori agricoli e accademici, donne e uomini di cultura. Le conferenze, i dibattiti, gli spettacoli, i laboratori per bambini e per adulti, dimostrano la volontà di “Coltivato” di coinvolgere un pubblico eterogeneo, per creare un evento inclusivo e partecipativo. Si comincia oggi pomeriggio alle 17 alla Cavallerizza Reale in Via Verdi con l’inaugurazione affidata a Giulio Boccaletti su “L’acqua come impegno civico”: cinque brevi lezioni in una sola conferenza. Alle 21, alla Sala grande del Circolo dei lettori, il reading-concerto con Massimiano Bucchi e, al pianoforte, Arturo Stàlteri. Maria Lodovica Gullino, motore propulsivo di “Coltivato”, ci guida in un evento da non perdere
◆ L’articolo di MARIA LODOVICA GULLINO
► Torino, città simbolo della rivoluzione industriale italiana, diventa ancora una volta, per quattro giorni, il fulcro di una riflessione profonda e necessaria sul futuro dell’agricoltura. Dal 20 al 23 marzo 2025, la seconda edizione del Festival Internazionale dell’Agricoltura “Coltivato” prende vita nel cuore pulsante della cultura cittadina, una scelta audace e simbolica che segna una rottura con le tradizionali rappresentazioni del settore. L’evento non si limita a celebrare la bellezza della campagna in modo bucolico, ma si propone come un’analisi critica, laica e indipendente di un settore cruciale per la sopravvivenza dell’umanità, un settore in rapida e profonda trasformazione, sottoposto a pressioni globali senza precedenti.
Coltivato si pone domande essenziali, domande che trascendono le facili retoriche e richiedono risposte concrete: come può l’agricoltura sfamare una popolazione mondiale in costante crescita, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, in un mondo sempre più segnato da cambiamenti climatici imprevedibili, da massicci flussi migratori e da una crescente richiesta di sostenibilità ambientale? Il Festival non si accontenta di risposte semplicistiche e facili slogan. Propone invece un’indagine approfondita, che analizza le sfide e le opportunità di un settore complesso, in continua evoluzione, che richiede soluzioni innovative e un’integrazione tra tradizione e tecnologia. La risposta, suggerita da Coltivato, richiede un approccio innovativo, una rivoluzione silenziosa che investa ogni aspetto del settore, dalla ricerca al trasferimento tecnologico, dalla produzione alla distribuzione, dal consumo al riciclo.
Coltivato si rivolge a un pubblico vasto e eterogeneo: consumatori, cittadini, studenti, agricoltori, imprenditori, ricercatori. È un appello a una maggiore consapevolezza del ruolo fondamentale dell’agricoltura nella vita di tutti, un invito a riflettere sulle scelte quotidiane che impattano sulla produzione e sul consumo di cibo. La scelta di Torino come sede del festival è simbolicamente potente: una città che ha saputo reinventarsi, dopo la fine dell’era industriale trasformandosi in un motore di innovazione e cultura, offrendo un contesto ideale per un evento che guarda al futuro.
Particolare attenzione è dedicata ai giovani, che sono chiamati a ricoprire un ruolo centrale nel rinnovamento del settore. Coltivato riconosce l’importanza del loro apporto innovativo, delle loro competenze tecnologiche, del loro entusiasmo nel trovare soluzioni creative alle sfide dell’agricoltura del futuro. L’evento fornisce loro uno spazio di confronto, di formazione e di networking, evidenziando le opportunità di lavoro e di crescita professionale in un settore in continua evoluzione. In un’epoca in cui il dibattito sul cibo e sull’agroalimentare è sempre più acceso e troppo spesso polarizzato, Coltivato si propone come un luogo di dialogo, di confronto aperto e costruttivo, lontano da ideologismi e semplificazioni, per costruire insieme un futuro alimentare più equo e sostenibile.
Il ricco programma del Festival — vedi tutti gli eventi di Coltivato cliccando qui —, con conferenze, dibattiti, spettacoli, laboratori per bambini e per adulti, dimostra la volontà di Coltivato di coinvolgere un pubblico eterogeneo, per creare un evento inclusivo e partecipativo. Un Festival da non perdere, non solo per la sua ricchezza di contenuti, ma anche per il forte messaggio di speranza e di cambiamento che porta con sé: il futuro dell’agricoltura, e con esso il futuro del nostro pianeta, è nelle nostre mani. Ognuno di noi con i suoi gesti quotidiani può dare un contributo. Anche per questo motivo ringrazio “Italia Libera” per l’aiuto a lasciare del Festival, con un numero speciale del magazine, una traccia che potrà essere utile per il pubblico e non solo. © RIPRODUZIONE RISERVATA