◆ Il pensierino di GIANLUCA VERONESI
► Il nome ricorda un dispregiativo (i ragazzacci, i fattacci tuoi ecc.) ma l’uomo deve essere, al di là delle apparenze, intelligente. Intanto ha un curriculum perfetto per i tempi che corrono e una serie di coincidenze che lo rendono alla moda. Prima di tutto è un militare, addirittura un generale. Che in tempo di guerre non guasta. È vero che il nostro esercito largheggia in generali ma in tempi di pace il titolo è collegato all’anzianità, non all’eroismo dimostrato. Egli è stato però capo di uno di quei reparti operativi che imparano davvero a entrare in azione. Poi è stato addetto militare presso l’Ambasciata italiana a Mosca. Il posto giusto per tessere amicizie e capire qual è l’aria che tira.
Vannacci assume la postura eroica di un Savonarola che dice papale papale – e con sprezzo del pericolo – la verità fino ad oggi nascosta. Di solito, ci si aspetta che faccia notizia qualcuno che annuncia novità, che si affacci sul futuro. Invece abbiamo il combattivo decalogo del “ritorno alla normalità”. Tutti sono richiamati alla disciplina: le donne, gli omosessuali, persino gli handicappati. Per lui non sono solo diversi, sono malati. In fondo la malattia è l’unica differenza o irregolarità (provvisoria) compatibile con l’ordine costituito. Cosa vuol dire: “le donne, i gay, i portatori di handicap”. Il generale ne parla come fosse l’artiglieria, l’aviazione, gli alpini. Ciascuno è diverso dagli altri ed è questa “unicità” il valore e l’arricchimento che ciascuno di noi porta alla collettività. Persino il generale.
Vedremo coma va a finire la candidatura ma se Vannacci avrà un successo personale nell’ambito di un risultato complessivamente modesto del partito state sicuri che comincerà a porsi il problema di come mettersi in proprio (ovviamente per il bene del Paese). © RIPRODUZIONE RISERVATA