Il diritto internazionale è sistematicamente calpestato anche se afferma che i civili vanno protetti, non sterminati. Ma l’Italia e l’Europa tacciono. Per paura, per interesse, per ipocrisia. Dire tutto questo non è odio verso gli ebrei, è un grido contro l’attuale governo di Israele che ha perso il senso della misura e ogni senso di umanità. E il silenzio dei nostri governi è una vergogna che pesa su tutti noi, mentre assistiamo con sconcerto persino alla cancellazione dai social ufficiali israeliani i messaggi di cordoglio per la morte del Papa imposta da Netanyahu. Perché? La telefonata quotidiana di Papa Francesco al parroco Gaza, padre Gabriel Romanelli, è stata l’unica spina nel fianco di Tel Aviv nel silenzio assordante delle cancellerie occidentali


◆ L’intervento di ALESSIO LATTUCA

Un bambino rifugiato a Gaza (foto Unicef); sotto il titolo, bombardamento israeliano a Nuseirat il 18 marzo 2025 (foto di Eyad Baba / Afp)

Il governo israeliano sta bombardando civili a Gaza ogni giorno. Migliaia di morti, tra cui bambini, donne, famiglie intere. Oltre duecento giornalisti ammazzati. Spesso presi deliberatamente di mira. Ospedali distrutti, case rase al suolo. Questo è un crimine, non un atto di difesa. Il diritto internazionale è, sistematicamente, calpestato anche se afferma che i civili vanno protetti, non sterminati. Ma l’Italia e l’Europa tacciono. Per paura, per interesse, per ipocrisia. Dire tutto questo non è odio verso gli ebrei, è un grido contro un governo che ha perso il senso della misura e ogni senso di umanità. E il silenzio dei nostri governi è una vergogna che pesa su tutti noi. No, non è antisemitismo criticare Netanyahu. 

È una questione di giustizia. La tragedia di Gaza non può lasciarci indifferenti: migliaia di civili uccisi, ospedali bombardati, famiglie distrutte. Dall’ospedale di Doha fanno sapere che hanno in cura oltre 7000  bambini gravemente feriti e mutilati e altre decine di migliaia sono ancora la tra le macerie di Gaza sotto le bombe e sotto la morte per fame dovuta al blocco degli aiuti umanitari…Per altre decine di migliaia non si può fare più nulla giacché sono già polvere nella polvere. Questi non sono “effetti collaterali”: sono violazioni gravi del diritto internazionale. Criticare le scelte di un governo non significa odiare un popolo. Al contrario, significa difendere i diritti umani, ovunque vengano calpestati. L’Italia e l’Europa devono tornare a essere voci credibili, non silenzi complici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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È presidente di Confimpresa Euromed, amministratore delegato Confidi per l’impresa e direttore generale Cofidi Scrl. Imprenditore agrigentino, si batte da anni contro il rigassificatore di Porto Empedocle (sua città natale), che definisce un “progetto folle”, a pochi passi dalla Valle dei Templi, a ridosso della casa di Luigi Pirandello in contrada Kaos.

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