Creata dalla natura ad anfiteatro, esposta verso sud sud-ovest ai venti caldi del Tirreno, Lamole ha terreni ricchi di rocce arenarie, sabbie e galestro. Nelle terrazze naturali i vigneti arrivano a 700 metri di altitudine e, a maggio, diventano giardini meravigliosi, colorati del viola degli Iris. Per antica tradizione, i contadini piantano i loro bulbi tra i filari della vite per trasferire il profumo dei fiori al vino. Il sentore intenso di viola mammola attraverserà il vostro naso aprendo una bottiglia di un vino candido e cordiale che accompagnerà il vostro pasto. Col Chianti di Lamole basta anche un panino alla finocchiona
◆ Il weekend di MARIA CONCETTA MERENDINO
► Siete mai stati in Toscana nella zona del Chianti Classico? Conoscete Lamole, il “tetto” del Chianti”? Chi di voi ha fatto questa esperienza particolare sa le suggestioni che si provano attraversando questo territorio incontaminato, fra viti terrazzate, aree boschive e olivi. Un luogo da cartolina, amato in tutto il mondo, che profuma di vino. Il suggestivo borgo di Lamole, si trova nel comune di Greve in Chianti, nella parte più alta del “Chianti Classico”, quella del “Gallo Nero” per intenderci, il famoso emblema che rappresenta la Docg. Questo storico simbolo apparteneva ad una antica Lega Militare del Chianti, tanto che anche il Vasari lo dipinse sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze.
Qui il numero delle aziende vitivinicole è elevato e sono tutte contraddistinte da un alto livello di qualità. Purtroppo mi è impossibile parlarvi di tutti gli straordinari vini che questa generosa terra produce e quindi mi limiterò a descriverne uno che, a parer mio, la rappresenta molto bene in quanto espressione più pura del Chianti Classico, inteso in maniera tradizionale. Lo consiglio a chi ama quei vini spontanei e curati che accompagnano allegramente tutto il pasto. Sono sicura che lo troverete di una piacevolezza irresistibile.
Il Chianti Classico Lamole 2014 è un Sangiovese grosso di Lamole al 100%, coltivato ad un’altitudine di 630 metri. Viene fermentato naturalmente in contenitori d’acciaio e poi affinato per 12 mesi in vasca di cemento. Si presenta alla vista di un bel rosso rubino. Fin da subito ci regala al naso freschi sentori di viola mammola e lavanda e poi arrivano i profumi fruttati di mirtilli, il tutto arricchito da fresche note balsamiche e sfumature minerali. È fresco e sapido, scorrevole e fragrante, con piacevoli note balsamiche nel retrogusto. Chiude secco senza asciugare, di medio corpo e di ottima beva.
Insomma, questo è un Chianti Classico candido e cordiale, dove non c’è nessuna interpretazione umana ma solo la libera azione della Natura. Per degustarlo al meglio è consigliabile prima lasciarlo “respirare” per 15-20 minuti e poi servirlo alla temperatura di 18°-20° gradi. Mi raccomando il calice ampio! Si abbina bene non solo a piatti di carne rossa ma anche a paste asciutte al ragù o al sugo di pomodoro, a minestre di legumi oppure a grigliate di pesce azzurro. Ottimo anche con un bel panino al salame o meglio ancora con la finocchiona.