◆ Il commento di GIANFRANCO AMENDOLA
► Pochi giorni fa il giornale “L’Adige” riportava questa notizia: “Treni carichi di immondizia napoletana per la Germania, fermi a Gardolo: mosche e puzza insostenibile”, ricordando che dal 2008 una parte dei rifiuti prodotti a Napoli viene inviata, tramite la ferrovia del Brennero, agli inceneritori tedeschi con un costo di 200.000 euro al giorno. E che, durante il lungo tragitto, questi treni sostano per ore e ore allo scalo intermodale di Gardolo (a 5 km da Trento), con il risultato, quando viene il caldo, di riempire di effluvi (e di mosche) i dintorni. Tanto da costringere le autorità a chiedere lo spostamento del punto di sosta e a concordare una pulizia straordinaria dei binari con la contemporanea disinfestazione dalle larve.
Vedremo se questi rimedi porteranno qualche miglioramento per la prossima estate. Resta, tuttavia, il fatto che si tratta, comunque, di una vergogna che viola tutti i principi fondamentali stabiliti per la gestione dei rifiuti urbani a livello comunitario e nazionale. Occorre, cioè, di regola, attuare l’autosufficienza e rispettare il principio di prossimità per cui onde evitare pericoli per la salute e per l’ambiente, i rifiuti devono allontanarsi il meno possibile dal luogo di produzione (no al “turismo dei rifiuti”). E questo vale anche per i rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata destinati al riciclaggio o al recupero. Tanto è vero che ogni eccezione deve essere limitata e motivata dal punto di vista della tutela dell’ambiente; dimostrando, cioè, che non vi sono migliori alternative possibili. E tanto più se si tratta di importazione o esportazione di rifiuti per le quali le restrizioni sono ancora maggiori ed è necessario ricorrere alla procedura di notifica ed autorizzazione preventiva scritte.